Registrano tra Londra e New York; si fanno
produrre da James Laughrey (Dave Gahan,
Jimmy Page & Robert Plant) e per gli
arrangiamenti lasciano carta bianca a
Davide Rossi (Coldplay, Verve, Goldfrapp,
Royksöpp, Robert Fripp): i presupposti per
un lavoro del tutto professionale, pertanto,
ci sono tutti.
Così la formazione piemontese realizza un
secondo capitolo (che segue “Camera Obscura”
del 2006) messo a punto a dovere, architettato
avendo in mente un’idea ben precisa.
Ovvero: “Ruins’ Hotel” è il classico prodotto
da competizione, quella aspra che ha luogo sulla
linea di confine tra musica indie e mainstream,
dove si tenta l’abbordaggio di potenziali fruitori
appartenenti a differenti ‘ordini di pensiero’.
Solo se gradite del rock melodico declinato alle
voci brit, pop e (new)new wave.
(Summer Dawn/Family Affair)
Massimiliano Drommi
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