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Quasi Famosi (recensione film)   (30/04/2001)

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QUASI FAMOSI (USA 2000)
di Cameron Crowe,con Patrick Fugit(Wiliam Miller), Kate Hudson(Penny
Lane), Billy Crudup (Russell), Frances McDormand (madre di William).

Malgrado i premi ricevuti, non ultimo il recente Oscar per la miglio- re sceneggiatura, il film non appartiene alla categoria dei capolavo-ri. Nonostante ciò, rimane un prodotto piacevole, ben confezionato,
molto ben recitato e divertente, anche se mancante di un pizzico di critica verso gli anni '70, periodo in cui e'ambientato.
Il regista, esponente di primo piano della new wave hollywodiana, vi narra un episodio accadutogli in gioventu', quando sedicenne, venne incaricato dalla mitica rivista Rolling Stone di seguire il tour de- gli Allman Brothers e di scriverne un articolo. Il protagonista del film e'un ragazzino di San Diego, che a 11 anni viene "iniziato" al rock'n'roll dalla sorella, la quale, prima di andarsene di casa a causa dei continui litigi con la madre, lascia al fratellino una bor-borsa piena di materiale vinilico: Who, Led Zeppelin, Jony Mitchell, Simon & Garfunkel, ecc. Crescendo, la passione per questo genere mu- sicale lo porta a scrivere articoli per una rivista locale, diretta da Lester Bangs, che gli insegna le prime regole di questo mestiere, tra cui quella di non cercare mai d'essere amico delle rockstar se vuole diventare un vero giornalista. Una sera William si reca ad un concerto del gruppo "quasi famoso" degli Stillwater, per intervista-re i suoi componenti. Lì conosce una groupie che si fa chiamare col nome di beatlesiana memoria Penny Lane. Grazie alla fanciulla, Wil- liam riesce ad essere ammesso al backstage della band e invitato dai musicisti stessi a seguirli on the road. Nel frattempo il capo re- dattore di Rolling Stone, al quale sono giunti alcuni suoi articoli, gli affida l'incarico di scrivere un pezzo sugli Stillwater.
Comincia cosi' la grande avventura del ragazzino, che ben presto sco-pre le "grandezze e miserie" di questo mondo: la droga, il sesso, i
continui contrasti tra i musicisti e, infine, l'amore.
Non trattandosi di un film di critica sociale, e' ovvio che tutto fi-
nisce per il meglio, anche se questo "viaggio iniziatico" termina per
William con la perdita della sua innocenza.

Manuela Pecora
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