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L'Ultimo Bacio (recensione film)   (21/03/2001)

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di GABRIELE MUCCINO con STEFANO ACCORSI (Carlo), GIOVANNA MEZZOGIORNO (Giulia), MARTINA STELLA (Francesca), CLAUDIO SANTAMARIA (Paolo), GIORGIO PASOTTI (Adriano), STEFANIA SANDRELLI (Anna)

Giulia e Carlo aspettano una figlia, ma la loro unione vacilla; la madre di Giulia non tollera più il marito e scappa; gli amici di Carlo non tollerano più le donne e scappano; nessuno di loro accetta di essere adulto. Alla fine, non tutti i cocci si ricomporranno.

Ecco il film che ha causato un putiferio (dunque ha colto nel segno) nei trentenni italiani: c’è chi ha giurato di “non essere come loro”, cioè come i personaggi maschili, immaturi e scaricabarile, o quelli femminili, presuntuosi e rompiscatole; c’è chi ha deplorato l’accomodante e borghese messaggio finale, senza coglierne la pesante e destabilizzante ambiguità; c’è chi ha accusato il regista di “formalismo” solo perché osa muovere la macchina da presa in modo inedito per il cinema italiano. In realtà mi pare che Muccino non voglia lanciare proclami formali né contenutistici, bensì rappresentare storie, incrociandone i fili con grande fluidità, e rifletterci su: il mondo che descrive non gli è poi così simpatico, o meglio ha tenerezza, ironia, indulgenza verso di esso ma mai totale adesione (dunque la messa in scena deve risultare virtuosistica ed ostentata) ; non a caso la scena più emozionante e coinvolgente è quella splendida del litigio Mezzogiorno-Accorsi, in cui i due non possono più nascondersi a se stessi, i nervi sono totalmente scoperti, il dolore e l’insicurezza finalmente straripano dalle coscienze. Per il resto, il regista non “salva” nessuna delle sue marionette dal fallimento: ognuno dei protagonisti è posto di fronte ad alternative indecidibili, compromissorie, che portano a scelte in qualunque caso sbagliate. In tale ottica diventa difficile dire se un personaggio “ha fatto bene” o no ad agire in un certo modo, e ancora più difficile è cogliere il vero messaggio che Muccino vuole trasmettere; ma è poi così importante? Non è sufficiente godersi un film emozionante, girato ed interpretato benissimo? Non è meglio interrogarsi singolarmente, fuori dal cinema, nella vita, su questioni che il film volutamente lascia irrisolte?

Vera Bozzoni
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