venerdì 2 dicembre – MILANO - Arci Bitte
sabato 3 dicembre – FOLIGNO (PG) - Auditorium S. Caterina
domenica 4 dicembre – Madonna dell'Albero (RA) - Bronson
La storia discografica di Axel Willner, The Field, svedese di Stoccolma, inizia dopo aver spedito una demo tape alla storica etichetta tedesca Kompakt, che dopo averla ascoltata decide immediatamente di arruolarlo.
La sua storia musicale però inizia nei lontani anni dell'adolescenza, dove appaiono il pop degli Abba (coverizzati nel primo e nel secondo album) il punk dei Misfits, momenti difficili al Liceo Musicale, e poi finalmente la scena elettronica, che a Stoccolma negli anni '90 ruota intorno a un club in cui Willner suona con la prima band, gli Speed Wax. Ancora un paio di dati biografici da citare: l'influenza del produttore tedesco Wolfgang Voigt aka Gas e la scoperta di un software musicale, Jescola Buzz, che in seguito non abbandonerà mai.
Nel 2007, dopo un paio di ep esce l'album d'esordio, From Here We Go To Sublime, che ottiene uno strepitoso successo di critica specializzata– viene inserito da Pitchfork tra i migliori 200 album della decade, NME e BBC lo recensiscono con grande riguardo e addirittura Metacritic lo dichiara miglior album dell'anno.
A seguire arrivano ovviamente le proposte live: nel 2007 il Pitchfork Music Festival; nel 2008 il Sonar in Spagna, l'Oya in Norvegia e l'ATP in Gran Bretagna.
Nel 2009 esce Yesterday & Today, soprendente secondo album in cui spicca la collaborazione con il batterista dei Battles, John Stanier. Un album di musica elettronica calda e umana, che dona alla classica techno berlinese in 4/4 colorate atmosfere sognanti.
Looping State of Mind esce quest'anno sempre su Kompakt e passa l'esame del terzo album, in quanto prodotto firmato e innovativo, e fin dal titolo riconferma la predilezione al metodo del campionamento e dell'utilizzo dei loop, dove nello stesso tempo spuntano vari elementi spiazzanti; il loop pur restando nucleo della composizione elettronica, questa volta viene sottoposto ad un'orchestrazione maggiore, che restituisce una stratificazione di suoni densa e diramata.
L'elettronica si allontana dalla sua radice techno e IDM per planare sullo shoegaze e sul krautrock, restituendo atmosfere, liquide, rarefatte e psichedeliche in cui l'ostinazione canalizza l'estasi. E' una dance music meno pestata, più raffinata e libidinosa. Solo nella lunghezza ipnotica e gioiosa (otto minuti è la durata minima di una singola traccia) realizzata attraverso l'iterazione coraggiosa del loop si realizza l'abbandono ad uno stato mentale.
(Comunicato stampa)
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