Le fate ignoranti (Italia 2000)
di Ferzan Ozpetek,con Margherita Buy (Antonia), Stefano Accorsi (Michele),
Gabriel Garko (Ernesto), Andrea Renzi (Massimo).
L'altoborghese Antonia rimane vedova di Massimo e scopre che costui aveva da tempo una relazione con Michele; lentamente la diffidenza reciproca fra i due amori di Massimo lascia spazio all'amicizia, alla comprensione e all'affetto, sotto lo sguardo complice della "comune" non solo gay in cui Michele vive.
Si deve sempre dire la verità, a chiunque, in ogni caso? E' giusto rischiare di compromettere la stabilità di una persona per far trionfare l'ideale della sincerità? Il quesito ha diverse risposte a seconda delle scene del film; a seconda del bene effettivo che si riesce a fare a chi ci sta vicino e ha bisogno di noi. Grazie a tale questione Ozpetek trascende lo schema del solito film pro-tolleranza e costruisce un film godibile e sorridente,anche se varie situazioni rimangono un po'programmatiche e retoriche: i personaggi di contorno mi son sembrati una congerie di casi umani fin troppo perfetti per le esigenze di una sceneggiatura che alla fine salva tutti e chiude sulla speranza di un nuovo amore (un amore nuovo). Gli attori sono tutti azzeccati, ma la dizione troppo impostata dei protagonisti toglie spontaneità alle fasi più drammatiche;la bella fotografia e i sinuosi movimenti di mdp accentuano la partecipazione del regista verso i casi che racconta, ma forse una dose in più di sgradevolezza e di coraggio non avrebbe guastato. Una menzione a parte per i titoli di coda, sprazzi di making of del film divisi fra immagini degli attori e del regista durante il Gay Pride romano del luglio scorso e durante la ripresa delle scene: come dire le due anime del film, quella "a tesi" e quella "artistica".
Tracy Horn
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