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Arab Strap + Bright Eyes - 21/05/2001 - Musica Nelle Valli, S.Martino Spino, MO (recensione) (21/05/2001) |
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L'edizione 2001 di Musica Nelle Valli,la sesta per l'esattezza,
si conclude in un umido lunedì di fine Maggio con un bilancio
tuttosommato positivo,un'affluenza di circa 1200 persone,
300 in meno rispetto l'anno precedente.
Dopo le 'nuove glorie' di certa scena esterofila nostrana
(Yuppie Flu,Giardini di Mirò...),e di certa scena statunitense
(Burning Airlines,Old Time Relijun),la chiusura dei cancelli è
affidata agli scozzesi Arab Strap,vale a dire Aidan Moffat e
Malcom Middleton accompagnati da altri musicisti.
"The Read Thread" è l'album degli Arab Strap da poco uscito su
Chemikal Uncerground,la label di Glasgow che li ha riaccolti
in casa dopo la sbornia sulla major Go!Beat,forse dopo aver
valutato la continua ascesa dei nostri e i sempre maggiori
consensi raccolti da pubblico e critica.
Un po' come i loro conterranei Mogwai,saliti alla ribalta nel
medesimo periodo in cui Glasgow iniziava a fotografare la vitalità
della propria scena musicale sul finire degli anni '90.
Le riflessioni a tutto tondo sulla dimensione sensuale/affettiva,
sulle storie legate ad incontri a sfondo sessuale,sulle sciagure,
gli strascichi e le piccole e grandi miserie concepite nel legame
emotivo con l'universo femminile,rappresentano da sempre
le ossessioni di Aidan Moffat,che perpetuandole continua
deliziosamente ad ammorbarci sul medesimo registro vocale,
sommesso e passionale.
Senza grossi sforzi d'immaginazione,gli Arab Strap si collocano
ai vertici tra le migliori realtà musicali europee,anime perse
nell'inespugnabile regno della disillusione amorosa,gli unici
alter ego dei Tindersticks,padri primigeni dell'ultima ondata
più significativa marcatamente rivolta alle sensibilità
tipiche dell'immaginario crooner.
A rompere il ghiaccio ci pensano i Bright Eyes,la band di supporto
americana che rivela con molta naturalezza la propria indole,
stralunata e lo-fi al punto giusto.
Alle 23 in punto gli Arab Strap,inaspettatamente con aria
sorniona e beffarda cominciano a scorrere i titoli delle canzoni
in scaletta:l'apertura è affidata all'elegante incedere di
"Packs of Three",poi "New Birds" e "Soaps"(da"Philophobia").
Le successive sono "Scenery","The Devil Tips","Infrared"
(da "The Red Thread").
Gli arpeggi sibillini di Malcom spaccano il secondo,mentre
lo sguardo,tra l'assente e l'intimidatorio,è perennemente
indirizzato verso chissà quale soggetto/oggetto in fondo
al lato sinistro del palco.
Aidan invece conferma la cupa e profonda intensità vocale,
monotona e trascinante.Gli epici crescendo sonici,nei loro
repentini guizzi,ricordano molto da vicino i Mogwai più spontanei
di "Young Team";i rumori chitarristici danno spessore e vigore alle
composizioni,dall'ossatura scarna ed essenziale.
Nel mezzo vengono proposte "Rochet,Take your Turn" e "Blackness",
ovvero il singolo in edizione limitata di 1000 copie uscito nel 2000.
Si prosegue con "Infrared",dove Aidan è affiancato come in alcuni altri
episodi da una minuta corista,quindi "Pro-(Your)Life",per terminare con
la gloriosa "The Girls of the Summer".
Gli Arab Strap si dileguano nell'ombra per una manciata di minuti,
e quando tornano sul palco per il bis ad attenderli c'è una ragazza
visibilmente eccitata dall'esito della performance,e Aidan,tradendo
la sua fama di amante del gentil sesso,altro non sa fare che perdersi
tristemente in un bicchier d'acqua, scacciando bruscamente la
malcapitata con un irriverente"fuck you,what do you want...?".
La ripresa è con "Afterwardws","Screaming in the Trees" e
"Turbolence",il nuovo singolo davvero incredibile nella versione
remix curata dai Bis,sorta di vortice new wave di chiara reminescenza
New Order.
Estenuati,gli Arab Strap si riaffacciano per l'ultima volta,
si rimpossessano degli strumenti,e si congedano definitivamente
con una saporifera ninna nanna(che apprendiamo poi essere "Is Your
Love In Vein" di Bob Dylan").
Massimiliano Drommi
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